VISITA ALLERGOLOGICA
L'Allergologo: un Punto di Riferimento per le reazioni allergiche: Oltre a diagnosticare e trattare le allergie respiratorie, alimentari e da contatto, l’allergologo si occupa anche di altre importanti condizioni allergiche, tra cui:
- Reazioni avverse a farmaci: alcuni farmaci, come antibiotici e antinfiammatori (FANS) possono scatenare reazioni allergiche anche gravi, fino allo shock anafilattico. L’allergologo effettua una valutazione per confermare o escludere un’allergia.
- Reazioni a punture di imenotteri: le punture di api, vespe e calabroni possono provocare reazioni locali importanti o reazioni sistemiche potenzialmente pericolose. Un corretto inquadramento è fondamentale per stabilire il rischio in caso di una possibile futura puntura;
- Orticaria e angioedema: manifestazioni cutanee caratterizzate da pomfi pruriginosi e/o gonfiori profondi della pelle e delle mucose. Possono essere scatenate da allergie, infezioni, stress o cause autoimmuni. L’allergologo aiuta a individuare i fattori scatenanti e a impostare la terapia più adeguata.
Il ruolo dell’allergologo e i test diagnostici:
L’allergologo è lo specialista che identifica e tratta le allergie, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Per farlo, utilizza test specifici come:
- Prick test per inalanti e alimenti (lettura immediata, entro 15-20 minuti): si applicano piccole quantità di allergeni sulla pelle per osservare eventuali sensibilizzazioni; sensibilizzazione non vuol dire allergia: per avere una conferma diagnostica, l'esito del test deve essere confermato dalla clinica;
- Patch test (lettura ritardata, 48-72 ore): usato per individuare dermatiti allergiche da contatto, prevede l’applicazione sulla schiena di cerotti con sostanze chimiche più comuni, con cui entriamo in contatto (metalli, profumi e conservanti, coloranti tessili, gomme, farmaci per uso tipico, resine, sostanze industriali ecc).